Politica

Comunità civica, idee per migliorare le politiche sociali: «Ci vogliono interventi sistemici oltre le logiche assistenziali»

La Redazione
laboratorio di cittadinanza sul welfare e le politiche sociali
Ieri il laboratorio di cittadinanza sul welfare: tutti concordi nell'analisi dei limiti e delle debolezze del sistema attuale, che si sostiene su interventi a breve termine, finanziati in maniera discontinua
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Ottima affluenza per il quinto laboratorio di cittadinanza organizzato dalla Comunità Civica, incentrato sul tema del welfare e delle politiche sociali.

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Ospiti della serata – moderata da Stefania Veneto – Irene Turturo, consigliere comunale a Ruvo e responsabile tecnico dell'agenzia di inclusione sociale, già assessore alle politiche sociale a Terlizzi, e Tiziana Caldarola, docente di Scienze Umane al Liceo al liceo classico di Corato.

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Tutti d'accordo su un punto focale: la necessità di una maggiore responsabilizzazione dell'amministrazione nella programmazione e nell'attuazione delle politiche sociali, prevista peraltro dalla legge quadro n. 328/2000. La riforma del "vecchio sistema", fondato sulla semplice presa in carico della domanda d'aiuto da parte delle istituzioni, deve superare le logiche meramente assistenziali e considerare le personi come portatrici di un bisogno.

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Irene Turturo, pur evidenziando la scarsità delle risorse finanziarie a disposizione del settore, ha sottolineato quanto sia fondametale per un'amministrazione tenere sempre in primo piano le politiche sociali, crocevia di tutti gli altri "asset" della cosa pubblica. "Le amministrazioni – afferma l'ex assessore alle Politiche sociale del Comune di Terlizzi – non dovrebbero aver paura di affrontare questa gestione con uno spirito imprenditoriale, avviando politiche generative in grado di far crescere il territorio e, soprattutto, creando anche reti di relazioni tra le persone". 

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Tiziana Caldarola ha parlato della scuola come di una comunità capace di valorizzare le politiche di settore, partendo dai cosiddetti Bes, i bisogni educativi speciali. "Un merito in tal senso va riconosciuto alla Regione Puglia", ha affermato l'insegnante, "ad oggi l'unica che ha dotato le scuole di strumenti specifici per l'insegnamento in ogni materia, riuscendo così ad accogliere i diversi bisogni, ricorrendo al programma "Tutti a scuola!".

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Al termine degli interventi, spazio al dibattito, in cui hanno preso la parola rappresentanti di associazioni territoriali impegnate nel sociale, come Caritas, Agesci, cooperativa Oasi 2 e Zorba. Tutti concordi nell'analisi, che mette in luce i limiti e le debolezze del sistema attuale, che si sostiene su interventi discontinui e a breve termine, legati a fondi che a un certo punto si esauriscono.

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Emerge, in conclusione, l'esigenza condivisa di costituire un osservatorio, ovvero un punto di incontro tra i vari operatori del sociale, in cui discutere di proposte futuribili e idee attuabili a partire dalla valutazione delle criticità esistenti: alcune di queste sono la presenza di minori soggetti a violenze di ogni tipo in famiglia o in contesti sociali problematici, o l'accoglienza dei migranti stagionali impiegati nella raccolta delle olive, gestita unicamente in un'ottica di emergenza da parte delle istituzioni.

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martedì 17 Gennaio 2017

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