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La Regione approva il riordino. Adesso è ufficiale: l’ospedale di Terlizzi diviene un centro di lungodegenza

La Redazione
lungodegenza
Sembra naufragare anche l'idea di realizzare un ospedale unico di primo livello riunendo tutte le unità operative oggi presenti sugli ospedali di Corato, Molfetta e Terlizzi
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La Giunta regionale ha approvato oggi il Piano di riordino ospedaliero.

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Putroppo adesso è ufficiale: è confermata la riduzione del Sarcone a semplice presidio post acuzie, dedicato alla lungodegenza e alla riabilitazione funzionale.

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Non va meglio agli ospedali di Molfetta e Corato, che vedono una riduzione dei posti letto legata alla disattivazione di discipline non coerenti con la classificazione ex decreto 70/2015. L’ospedale di Molfetta perde così cardiologia e urologia (che si trasferisce al San Paolo), mentre quello di Corato perde il reparto di ostetricia e ginecologia. I posti letto della struttura coratina passano dagli attuali 82 a 68, nei quali è previsto un potenziamento delle unità di chirurgia generale (+14) e medicina generale (+20).

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La decisione della Giunta regionale sembra chiudere ogni discorso anche in merito all'idea di realizzare un ospedale unico di primo livello riunendo tutte le unità operative oggi presenti sugli ospedali di Corato, Molfetta e Terlizzi, con l'aggiunta di una unità di rianimazione e terapia intensiva.

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La proposta, partita dai medici dei tre presìdi e condivisa da numerosi cittadini, aveva ricevuto un primo "sì" anche dallo stesso governatore Emiliano. Nella Asl Bari sono ben 183 i posti letto in più, che però finiscono tutti a Bari e dintorni. 

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Il potenziamento più significativo riguarda il nuovo ospedale della Murgia (+ 81, 55%) con l’inserimento della neonatologia (+8), della neurologia (+15), dell’oculistica (+4), dell’oncologia (+4), dell’otorinolaringoiatria (+10), della riabilitazione funzionale (+8), dell’Utic (+4), dell’urologia (+10) e il potenziamento dell’ostetricia e ginecologia (+6) e della terapia intensiva (+4).

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L’ospedale di Venere perde la neurochirurgia, ma vede comunque un incremento di posti letto di +25, con l’attivazione delle malattie infettive (+12), della pneumologia (+15) e della psichiatria (+15)

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L’ospedale San Paolo subisce una leggera contrazione dei posti letto essenzialmente dovuta al trasferimento della chirurgia toracica all’Oncologico; vengono attivate la neonatologia (+10) e l’urologia; vengono potenziate la cardiologia (+8), l’ostetricia e ginecologia (+4), e la pediatria (+6).

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Nell’area Bari Sud nell’ospedale di Monopoli viene attivata la neonatologia (+6) e viene potenziata la medicina generale; nell’ospedale di Putignano viene disattivata la psichiatria e la ginecologia e attivata la lungodegenza.

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«Il piano di riordino – ha illustrato Emiliano presentando il riordino insiemae all’assessore al Welfare Totò Negro, Giancarlo Ruscitti e Giovanni Gorgoni – si fonda su un elemento essenziale, e cioè sul rafforzamento della sanità territoriale con un investimento di 404 milioni. Questa sarà un’assoluta priorità. Il Piano si fonda anche su un altro elemento, e cioè sul potenziamento della rete di emergenza urgenza che vedrà l’attuazione di un solo criterio: non si può avere un ospedale ovunque ma piuttosto una rete di emergenza urgenza che consenta di raggiungere in tempi rapidi e stretti la struttura ospedaliera migliore per il paziente».

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Ora il piano dovrà passare all'esame del consiglio regionale, ma le speranze di variazioni sostanziali sembrano ridotte al lumicino.

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mercoledì 30 Novembre 2016

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