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Sicurezza Bari Nord, i Cinque Stelle: «No allo scaricabarile tra Emiliano e Ferrotramviaria, sono tutti responsabili»

La Redazione
disastro ferroviario tra andria e corato
«La gara d'appalto per i lavori del raddoppio che è stata pubblicata il 19 aprile 16 - fanno notare i pentastellati - ha visto una beffarda proroga della chiusura dal primo al 19 luglio»
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A margine di un incontro sulla sicurezza ferroviaria, il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano aveva dichiarato che «l'installazione del Sistema di controllo marcia treno (Scmt) sulla tratta a binario unico Andria-Corato è stata rinviata dall'azienda che gestisce la linea per una questione economica» e che «il massimo della sicurezza possibile era raggiungibile con un investimento modesto di poche centinaia di migliaia di euro».

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In risposta a questa dichiarazione, la Ferrotramviaria aveva poi replicato ricordando che la Regione Puglia è proprietaria dell’intera infrastruttura e che l’azienda può «soltanto provvedere all’esecuzione dei lavori decisi dalla stessa Regione e con i fondi da essa stanziati». Inoltre, sulle misure di sicurezza, l’azienda ha rilevato che queste «potevano essere adottate dalla Regione, proprietaria dell'infrastruttura, in accordo con l'Ustif».

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Sulla questione sono intervenuti la consigliera regionale M5S Grazia Di Bari e il deputato M5S Giuseppe D’Ambrosio. 

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«Sia Ferrotramviaria che il Presidente Emiliano – hanno detto – sembrano “dimenticare” diversi aspetti. Il cronoprogramma di Ferrotramviaria prevedeva il completamento del Grande progetto della Bari Nord, che riguardava anche la tratta Andria-Corato dov’è avvenuto l’incidente, compresi i relativi lavori di raddoppio e sicurezza da Ruvo a Barletta, da concludere entro e non oltre il 31/12/15. I lavori non sono terminati e le responsabilità sono da suddividere principalmente tra Regione, Comuni e Ferrotramviaria».

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I cinquestelle proseguono intervenendo in merito alla nota numero 922 del 10/06/14, attraverso la quale l’azienda ha presentato istanza di finanziamento per un importo di 6,6 milioni di euro per la realizzazione di impianti di segnalamento e sicurezza nella stazione di Bitonto, unitamente alla realizzazione di impianti di sicurezza SCMT di bordo e di terra nelle tratte ancora sprovviste. Fondi che le venivano assegnati con la Deliberazione di Giunta Regionale numero 547/2014, per “interventi di sicurezza ferroviaria di bordo e di terra”, per un totale di 20,5 milioni di euro.

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«Fondi che dovevano adeguare – proseguono Di Bari e D’Ambrosio – le reti regionali ai sistemi di sicurezza della rete RFI, obbligatorio per legge visto il collegamento con l’aeroporto, ma che, a questo punto, non sappiamo come e dove siano stati utilizzati».

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Infine, il raddoppio del binario Andria-Corato non solo si sarebbe dovuto completare entro il 30/6/2015 ma, come si legge nel Dgr 1450/2014, "da una serie di incontri tenuti con il beneficiario è risultato che l’acquisizione dei pareri richiesti dalle norme vigenti, ivi compresi gli adempimenti a cura delle amministrazioni locali interessate dal suddetto intervento, ha determinato un allungamento imprevisto dei tempi”. Questo ha comportato lo "spacchettamento" del raddoppio in 2 lotti, da completarsi con tempistiche e fondi europei diversi, salvo poi scoprire ad agosto 2015 dall’assessore ai trasporti Giovanni Giannini, che tutto il raddoppio della tratta Andria-Corato sarebbe stato spostato nella nuova programmazione di fondi europei (2014-2020), con ulteriore slittamento dei tempi. 

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«Come se non bastasse, – incalzano i pentastellati – la gara d’appalto per i lavori del raddoppio che è stata pubblicata il 19/4/16, ha visto una beffarda proroga della chiusura dal 1° al 19 luglio. Quindi – concludono – il balletto del rimbalzo delle responsabilità tra Regione, Ferrotramviaria e Comuni ce lo possono risparmiare. Sono tutti sullo stesso carro».

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giovedì 27 Ottobre 2016

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