Cultura

Il cammino sfavillante del Carro Trionfale di Terlizzi

Paolo D. Vallarelli
Carro Trionfale
​Giovedì l'anteprima della Festa Maggiore. «Non c'è retorica, non c'è banalità, non c'è nulla che si ripete allo stesso modo. ​Ogni anno questo meraviglioso film è sempre uguale e diverso insieme​»
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Il Carro si muove.

Riprende il suo cammino.

In un angolo di mondo, sospeso.

In un tempo senza tempo.

Una intera città in fermento. Le ruote di ferro, incastrate nell’asfalto, difficili da tirare fuori. La fatica, la voglia di fare emergere la Storia della nostra città. Una metafora, questa, che vale più di mille parole. Ci siamo. E non vi è nulla di routinario nel canonico giovedì di un rodaggio emozionante.

Lo sguardo del maestro di guida, i timonieri a seguire, con la fronte già madida di sudore, tutte le operazioni del caso. In lontananza cominci a vedere il lento oscillare della stella del Carro.

Mormori, con un filo di emozione, le parole di un dialogo di un grande film di Giuseppe Tornatore: “Ognuno di noi ha una buona stella da seguire…”

Vero.

Chi non ha mai pensato di avere lassù, una propria buona stella da osservare nei momenti in cui tutto ci appare difficile e insormontabile?

Sai che prima o poi arriverà quel fischio, a sancire la partenza, e ancora i timonieri, con le loro gambe incrociate, a creare unblocco granitico, che avrà il compito di domare il timone, dopo la spinta decisa. La forza, la condizione di restare uniti, di affrontare un cammino difficile, sotto la guida spirituale di chi ci protegge.

Un’altra metafora della nostra esistenza?

Gli occhi si faranno inevitabilmente umidi.

Non c’è retorica, non c’è banalità, non c’è nulla che si ripete allo stesso modo. Ogni anno questo meraviglioso film è sempre uguale e diverso insieme.

E già, uguale e diverso insieme…

È il faticoso, lento cammino del Carro, l’unico piccolo grande spettacolo che portiamo nel cuore.

Perché, come in ogni buon cammino che si rispetti, non ricorderai solo migliaia e migliaia di passi che farai, ma l’impronta che avrai lasciato alle tue spalle; libera di raccontare una storia.

Saranno giusto i solchi delle ruote del Carro lasciate sull’asfalto, a parlare di noi</i>; non puoi fare a meno di scorgerli, mentre cammini per le tue strade.

Il senso profondo di una notte miracolosa; la sintesi corale della sera dei miracoli per eccellenza della nostra gente. Inevitabile che tutto questo inneschi le parole meravigliose di una bella canzone di Lucio Dalla:

“[…si muove la città, con le piazze e i giardini e la gente nei bar… ma questa sera vola, le sue vele sulle case sono mille lenzuola…]

E già, si muove tutta la città; un lungo cammino faticoso e rigenerante insieme.

E quando le gambe si faranno pesanti per la fatica, proverai a camminare, proprio con il cuore, accesodi fulgenti bagliori.

Bagliori di una meravigliosa notte d’agosto, che ti farà sentire migliore.

Bagliori e istanti che danno un senso alla nostra vita.

domenica 29 Luglio 2018

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