Cultura

Riapre l’Edicola RaRa

La Redazione
edicola rara
Giovedì il vernissage presso lo spazio espositivo di via de Cristoforis, con "Segni celtici", opera di Giuseppe Rescigno. L'esposizione è curata da Massimo Bignardi, docente e critico d'arte dell'Università di Siena
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Giovedì prossimo sarà inaugurata l'edizione primaverile dell'Edicola RaRa, lo spazio espositivo in via de Cristoforis (in pieno centro storico) curato da Ra Contemporary Art, l'associazione di Paolo De Santoli.

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Per l'occasione sarà esposta l’opera che l’artista Giuseppe Rescigno ha realizzato appositamente per l'evento, con cui partirà il nuovo ciclo di esposizioni che Ra, in collaborazione con il Museo FRaC Baronissi e con la Pro Loco di Terlizzi ha programmato per il 2017 e il 2018.

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L’“infinito spazio di una cella” è il titolo che il curatore, Massimo Bignardi (docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università di Siena), ha dato al nuovo programma, condividendo la traccia della proposta di operare ‘in loco’ che, da anni, Paolo De Santoli ha disegnato nel calendario degli appuntamenti con l’arte contemporanea in Puglia e che nel tempo ha fatto registrare a Terlizzi la presenza di numerosi artisti.

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«Nello spazio di una cella confinante con il mondo attraverso un vetro – avverte Bignardi nella breve nota introduttiva –, i linguaggi degli artisti invitati a realizzare un intervento site specific, cadenzeranno la narrazione di giorni che, uno nell’altro, racconteranno le emozioni, i sorrisi, le contrarietà: tutto ci aiuterà, perché tutto filtrerà dal vetro e andrà a riporsi nell’infinito spazio della cella. Per questo ho voluto condividere con Paolo De Santoli e gli amici di Ra il desiderio di costruire una trance di tempo che verrà, ma anche l’energia che li spinge all’incontro, a guardare all’arte come viatico alla ‘stanchezza’ che non è quella fisica».

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Con l’installazione "Segni celtici" di Giuseppe Rescigno, l’edicola di via de Cristoforis apre il dialogo con il valore del segno, ancorato ad una narrazione che ci porta alle origini del grande viaggio nord-sud; dal mondo archetipo delle ‘terre’ dei ghiacci alla luce solare e ‘classica’ del nostro Mediterraneo.

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Giuseppe Rescigno, artista attivo sulla scena espositiva nazionale ed internazionale sin dagli anni Settanta, è uno dei grandi protagonisti della stagione dell’Arte nel Sociale, il cui lavoro è stato ben documentato nella Biennale di Venezia del 1976 e in occasione delle edizioni degli Incontri di Martina Franca, sul finire di quel decennio. A Terlizzi propone un’ulteriore riflessione sulla città ove i segnali, rileva ancora Bignardi, «fondano sull’alternarsi, in misura tridimensionale, di forme-sagome che, talora realizzate con colori accesi e squillanti talaltra riportate all’originario colore del ferro, danno vita a giochi di pieni e di vuoti. È così per Segni celtici, concepiti dall’artista come veri e propri complessi scultorei, che aggregano più forme, istituendo con il fondo un gioco di relazioni dettato dalle ombre. Il richiamo al dizionario dei ‘segnali’ urbani, a quei segni attinti al codice dei ‘movimenti’ di una città consente all’artista di ideare il complesso plastico come variabile, vale a dire disposto a confrontarsi con i luoghi, come avviene per questa esperienza messa su a Terlizzi nel quadrilatero di una ‘cella’. L’artista torna nuovamente su un tema che da oltre quarant’anni sollecita domande alla sua immaginazione: ossia torna ad interrogarsi riguardo alla città, ai suoi luoghi, alla sua anima che rende viva e pulsante di storia il presente».

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L’edicola sarà visitabile fino al 24 maggio.

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mercoledì 22 Marzo 2017

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