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Truffa sui contributi per il fotovoltaico, sequestrate tre serre e otto milioni di euro a Terlizzi

La Redazione
Truffa sui contributi per il fotovoltaico
Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale di Trani nei confronti dei fratelli Ciccolella
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Stamattina i militari del Nucleondi Polizia Economico-Finanziaria di Barine della Tenenzandi Molfetta della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emessondal Gip del Tribunale di TraninRaffaele Morelli,nsu richiesta del pm Silvia Curionenall’esito di complesse ed articolate attività d’indaginenrelative ad un consolidato sistema di frode nell’ambito deincontributi pubblici del G.S.E. per gli impianti fotovoltaici.

Ilnprovvedimento ablativo è stato emesso nei confronti dei fratellinCiccolella Corrado, Antonio e Vincenzo di Molfetta – notinimprenditori nel settore florovivaistico ed energie alternative -nnonché della società Sunflower srl con sede legale in Roma, a loronriconducibile.

Neinconfronti degli stessi soggetti è in corso anche l’esecuzione dinnotifiche degli avvisi conclusione indagini ed informazioni dingaranzia.

Oggettondel sequestro preventivo sono trengrandi impianti destinati a serre con annessi impianti fotovoltaicinsitinin Terlizzi (BA), ai sensi dell’art. 321 c.p.p. in quanto beni chenhanno permesso la realizzazione dei reati di truffa per cui vi ènindagine; nonché sommendi denaro o altri beni (sequestronper equivalente), pari a circa 8nmilioni di euro,nquale profitto dei detti reati, quindi destinati alla confisca ainsensi dell’art. 240 comma 1 cod. pen.nn

Lencondotte oggetto di contestazione sono emerse a seguito di complessene mirate indagini dei finanzieri di Bari e di Molfetta – effettuatentramite l’analisi di numerosa documentazione, di consulenzentecniche, di ricognizioni, appostamenti e simili intorno aglinimpianti di Terlizzi – attività tesa ad accertare l’effettivanricorrenza dei sostanziali requisiti di merito circa il diritto dinpercezione della tariffa incentivante (per la normativa vigente, glinimpianti fotovoltaici in questione risulterebbero serventinall’attività agricola/serricola). Sono, invece, emersi numerosi engravi elementi di reità riconducibili alle fattispecie di truffanaggravata per la percezione di contributi pubblici. Si è accertatonche, di fatto, i tre impianti fotovoltaici erano fittiziamente alnservizio dei rispettivi impianti serricoli; infatti solo un corpo dincirca 5.000 metri quadrati dell’impianto c.d. Terlizzi 3 (serra 3)nera coltivato dall’anno 2014; mentre, gli impianti c.d. Terlizzi 1,nTerlizzi 2 e due corpi (serra 4a e serra 4b) di circa 7.000 metrinquadri del citato impianto Terlizzi 3, non presentavano coltivazioni.nDati, peraltro, confermati anche dalla documentazione contabile dellansocietà, laddove si rileva, negli acquisti e vendite di prodottinagricoli, l’assoluta modestia ed irrilevanza economicandell’attività agricola, in relazione, invece, alla mole dincontributi ricevuti per gli stessi impianti. Tanto, in palesencontrasto con quanto disposto dal D.M. 06.08.2010, per cui l’elementonprincipale per poter accedere agli incentivi nel settore elettrico ènquello dell’esercizio effettivo, reale, di coltivazioni agricole onfloricoltura in “serre fotovoltaiche”. L’erogazione dellantariffa incentivante è vincolata, infatti, alla reale attività enproduzione agricola. n

Innconclusione si è palesato in tutta evidenza come la realizzazionendegli impianti fotovoltaici sulle serre in questione sia avvenuta connil solo fine di ottenere gli incentivi pubblici a scapitondell’attività agricola tradendo fortemente lo spirito dei dettinincentivi; mascherando, cioè, una sostanziale attività commercialen(quella relativa alla produzione di energia elettrica da fontinrinnovabili) con lo schermo dell’esercizio di attività dinfloricoltura (che sola poteva giustificare la richiesta di incentivinper il fotovoltaico e poteva giustificare un iter amministrativo piùncelere di quello previsto per la realizzazione di un classico parconfotovoltaico “a terra”).

Sullanbase di quanto accertato, condividendo la prospettazioneninvestigativa di questa Procura, il competente G.I.P., come detto, hanemesso un decreto di sequestro preventivo degli impianti serricolincon annessi impianti fotovoltaici; nonché sequestro per equivalentendi somme di denaro (o immobili e mobili registrati) per un valore dincirca 8 milioni di euro.

martedì 6 Febbraio 2018

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