Divieto di utilizzo per la piscina in cui il 7 luglio scorso annegò il piccolo Paolo Palmieri.
Lo ha deciso il sindaco attraverso una apposita ordinanza firmata il 4 agosto scorso, a poco meno di un mese dal tragico evento, che costò la vita al bambino, di soli 5 anni.
La piscina, all’aperto, si trova all’interno di una villa situata in via vecchia Sovereto, in cui il bimbo si trovava in compagnia del fratello diciottenne.
Il provvedimento è stato decretato da Gemmato sulla base della proposta di ordinanza sindacale emessa dalla Asl Bari a firma del Direttore Sisp Area Nord Pasquale Drago, che – recita il documento – “acclara che la struttura de qua non riunisce allo stato i requisitinigienico–sanitari, organizzativi, tecnologici e strutturali per l’uso a cui è destinata”.
“La revoca del presente provvedimento è subordinata all’eventuale dissequestro della struttura danparte dell’Autorità Giudiziaria e al ripristino dei requisiti igienico-sanitari strutturali, tecnologici ed organizzativinprevisti dalla vigente normativa – conclude l’ordinanza -, nonché al perfezionamento degli adempimenti igienico-sanitari,namministrativi, urbanistici ed ambientali previsti e prescritti per legge, previa verifica da parte dei tecnici del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Asl”.