Cronaca

Operazione “Patrasso”, quindici condanne per fatture false nel gruppo Migro

La Redazione
migro
I fatti risalgono al periodo tra il 1999 ed il 2005, quando il gruppo, con sede legale a Terlizzi, ha dichiarato vendite per milioni di euro di beni all'estero mai effettuate, eludendo il pagamento dell'Iva
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Appena quindici condanne in tutto, a fronte di oltre 140 imputati.

Si è chiuso così, dopo cinque anni, il processo scaturito dall’operazione “Patrasso” del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Bari che, nel 2005, portò all’arresto di 48 persone per una maxievasione Iva. Al centro di tutto la Ingross Levante, la società con sede legale a Terlizzi titolare dei “cash and carry” Migro. Secondo quanto contestato dalla Procura di Trani, Migro tra il 1999 ed il 2005, sulla carta, avrebbe venduto all’estero beni per milioni di euro, ma si sarebbe trattato di operazioni fittizie. La merce sarebbe stata commercializzata in Campania ed in Salento e di qui agli esercizi commerciali attraverso operazioni rigorosamente in nero. Grazie alla finta vendita nei Paesi Ue veniva abbattuta l’Iva (per circa 40 milioni, a fronte di fatture false per 190 milioni). Nel mirino della guardia di finanza finirono oltre 100 imprese che si occupavano del trasferimento merci, tutte sconosciute al Fisco e molte con sede in altri Paesi Ue.

Il relativo procedimento giudiziario che ne scaturì fu imponente e solo nel novembre 2012 cominciò il processo con 133 imputati, che rispondevano – a vario titolo – di associazione a delinquere finalizzata all’emissione di fatture inesistenti, a dichiarazione dei redditi fraudolenta e ad omessa dichiarazione dei redditi. Gli imputati sono saliti, in corso d’opera, a 142 con la riunione di un altro procedimento. Ora Tribunale collegiale di Trani (presidente Giulia Pavese) ha condannato 14 imputati riconosciuti come partecipi del reato associativo, grazie alla contestazione della recidiva. Sono Vincenzo Basso, Bruno Cristo, Antonio Guidotti, Giuseppe Guidotti, Francesco Iovine, Antonio Malinconico, Emanuele Mangia, Domenico Mariani, Vito Mazzaglia, Giuliano Naglieri, Francesco Potenza, Enrico Serafini, Ciro Troise e Vito Valente. Prescritte tutte le altre posizioni, comprese quelle del patron di Migro, Oronzo Maria Amato, e degli amministratori Marco Amato e Rita Scibilia. Prescrizione anche per il campano Salvatore Della Torre, considerato uno dei ‘cervelli’ dell’organizzazione. Per lui è però diventata definitiva una sentenza di patteggiamento del 2006 davanti al Gup di Trani, a un anno e otto mesi, per reati diversi da quelli che gli venivano contestati in questo processo. Archiviata, infine, per prescrizione la posizione di altre 35 persone: per queste era stato fatto uno stralcio con invio degli atti a Bari, ma qui il giudice si era dichiarato incompetente territorialmente e gli atti erano tornati a Trani nel 2014. Qualche mese fa la Procura ha preso atto dell’avvenuta prescrizione, chiedendo l’archiviazione.

mercoledì 19 Luglio 2017

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