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Proiettile al sindaco, scoperto il responsabile: è un uomo di Terlizzi

Gianpaolo Altamura
Gianpaolo Altamura
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Scoperto l'autore delle minacce a Gemmato
Terminate le indagini dei Carabinieri, che hanno individuato l'autore delle minacce al sindaco e a un consigliere comunale di maggioranza in un trentenne del posto, R. D., verso cui è scattato il divieto di avvicinamento al Comune
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Scoperto l’autore delle minacce al Sindaco: si tratta di un trentenne di Terlizzi, R. D, verso cui è scattato immediatamente il divieto di avvicinamento.

A conclusione di una delicata e tempestiva attività investigativa, condotta anche attraverso intercettazioni e pedinamenti, i Carabinieri di Molfetta, in coordinamento con la Procura della Repubblica di Trani, hanno eseguito un ordinanza di misura cautelare coercitiva personale del divieto di avvicinamento al sindaco di Terlizzi e a un consigliere comunale di maggioranza nei confronti del presunto autore delle minacce aggravate, commesse ai danni degli stessi nel marzo scorso.

La vicenda aveva visto il suo culmine tra il 6 e il 7 marzo, quando fu ritrovata dallo stesso sindaco sul pavimento del suo studio presso il Nuovo Mercato dei Fiori una fotocopia riproducente un proiettile e, successivamente, la mattina dopo, un proiettile, attaccato con del nastro adesivo sulla vetrata della porta d’ingresso.

Attraverso le indagini, le escussioni di testimoni, le acquisizioni di immagini del sistema di videosorveglianza, nonché classiche attività tecniche, è stato possibile attribuire i gesti a un trentenne di Terlizzi, già seguito dai servizi sociali in quanto in stato di bisogno e sottoposto a un provvedimento di sfratto a fronte del quale, a suo dire, non è stato assistito adeguatamente dal Comune di Terlizzi.

L’uomo, infatti, seppure non avesse i requisiti previsti dalla Legge per l’assegnazione di un alloggio di Edilizia Residenziale Pubblica (Erp), era passato alle vie di fatto con intimidazioni dirette al sindaco e al consigliere al fine di costringerli ad assegnargli una casa comunale (cosa che, ad ogni modo, non ha avuto seguito).

Dalle indagini è emerso che il trentenne, già nel mese di febbraio, si era rivolto al sindaco Gemmato e al consigliere con delega ai Servizi Sociali con messaggi dal contenuto intimidatorio, inoltrati attraverso social network o mediante whatsapp, in cui non aveva esitato a minacciare, anche di morte, i due.

“Il contenuto dei messaggi non lasciava ombra di dubbio”, dicono i Carabinieri di Molfetta. Le immagini, prontamente acquisite, del sistema di videosorveglianza, hanno consentito di restringere il cerchio attorno all’uomo, che negli orari in cui si verificavano le minacce accedeva al parcheggio comunale per poi, dopo aver parcheggiato la sua Alfa, entrare nel Municipio. Una prova ulteriore è stata fornita dai testimoni che hanno riconosciuto nell’uomo colui che, sempre in quegli orari, si aggirava nei corridoi del piano ove hanno sede alcuni uffici comunali. Infine, la fotocopia che raffigurava il proiettile, inserita sotto la porta, era stata fatta utilizzando la macchina fotocopiatrice sita a pochi metri dall’ufficio del Sindaco. Sempre in quell’orario in cui unicamente il trentenne ha usato il fotoriproduttore.

La misura cautelare, emessa dal Gip di Trani, su richiesta della locale Procura della Repubblica, trae origine dalla necessità che il soggetto ad essa sottoposta non debba assolutamente avvicinarsi al Municipio di Terlizzi e alle abitazioni dei due amministratori locali, coinvolti nelle minacce, mantenendo da detti luoghi la distanza di almeno 500 metri; inoltre, gli è fatto divieto di contattare il Sindaco ed il suo Consigliere con alcun mezzo, ivi compreso il telefono e il web, pena il carcere.

mercoledì 19 Aprile 2017

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