Il 23 aprile è la festa per eccellenza dei terlizzesi, la data in cui, ogni anno, una comunità intera diventa effervescente e affolla le vie della città per accompagnare l’Icona Nera della Madonna di Sovereto dalla Cattedrale, in cui è alloggiata dal 16 aprile, fino al Santuario, dove resterà fino alla Festa Maggiore. Questo cerimoniale di rinascita passa per le campagne, i campi di ulivi, i terreni coltivati a frutteto, segnando una sorta di rito primaverile, un atto di benedizione agreste.
La celebrazione pontificale e l’uscita dal tempio, la processione che accompagna il quadro sacro fino alla vecchia chiesa della Stella, l’attesa della gente sul sagrato fino a che la Madonna, accolta dai boati degli spari e dal volo delle lanterne, non riparte in un lento cammino – accompagnato da canti e litanie – verso la frazione. Questa sequenza fa parte di un rituale tanto codificato da essere ormai impresso in maniera indelebile nell’ethos di ogni terlizzese, fondando una gestualità che si ripete da sempre, ciclicamente, ed è per questo un segno distintivo inconfondibile non solo della nostra devozione, ma ancor più della nostra cultura profonda, della nostra essenza.
Riviviamo i momenti salienti della giornata appena trascorsa negli scatti in bianco e nero di Paolo Vallarelli.