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Orti urbani, presentato il progetto

La Redazione
Orti urbani
Ieri sera al Volta-De Gemmis è stata presentata l'iniziativa, che trasformerà in orti e giardini alcune zone abbandonate della città, affidandole alle cure di anziani, famiglie, scuole e associazioni
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Il Comune di Terlizzi ha presentato il progetto degli “orti urbani” che, idealmente, dovrà trasformare in spazi verdi – orti e giardini – alcune zone abbandonate della città, affidandole alle cure di anziani, famiglie, scuole e associazioni.

Ne hanno parlato ieri sera nell’istituto agrario «Volta-De Gemmis» il sindaco Ninni Gemmato, l’assessore all’Urbanistica Laura Chiapparino e l’assessore all’Agricoltura Fedele Dimitrio, in un forum aperto ad associazioni di categoria, scuole e singoli cittadini. Presenti anche il dirigente del settore tecnico del comune di Terlizzi Francesco Gianferrini e la dirigente scolastica dell’istituto Agrario, Giovanna Palmulli, che ha ringraziato l’amministrazione comunale per il coinvolgimento della scuola in questo progetto, anche in un’ottica di rilancio del «De Gemmis».

Il progetto fa parte del Piano di rigenerazione urbana del Comune di Terlizzi. L’idea è semplice: l’amministrazione comunale individua alcune aree urbane dismesse e le affida in concessione ai cittadini sulla base di determinate linee guida stabilite in un regolamento. Anziani, famiglie, alunni, scuole e associazioni potranno piantare ortaggi e fiori, consumare i prodotti coltivati e allo stesso tempo assicurare cura, manutenzione, ordine e pulizia dell’area assegnata.

«Grazie agli orti urbani restituiamo nuova vita e decoro ad aree pubbliche che si trovano nel centro abitato e che oggi sono in disuso» spiega l’assessore all’Urbanistica Laura Chiapparino, sottolineando come «per la prima volta la riqualificazione urbanistica a Terlizzi la facciamo dipingendo la mappa del nostro territorio con le tinte di colore verde e non solo con quelle del cemento». Non da meno è l’impatto che gli orti urbani hanno sul piano sociale: «Permettono di investire positivamente il tempo libero, entrare in relazione con persone di quartiere e di favorire lo scambio di conoscenze e socializzazione anche multietnica».

Recupero di aree urbane e periferie, ma anche recupero di alcune pratiche come la coltivazione diretta e l’autoconsumo che nel tempo si erano perse, fa notare l’assessore all’Agricoltura Fedele Dimitrio: «Grazie agli orti urbani rimettiamo al centro della nostra vita quotidiana l’agricoltura e l’importanza del mangiar sano. Gli anziani o i bambini che si prenderanno cura degli orti ritroveranno il piacere della produzione fatta in casa e riscopriranno il valore della qualità dei prodotti della nostra terra. I cittadini che gestiranno un orto urbano dovranno infatti assicurare che le coltivazioni vengano condotte con tecniche biologiche senza il ricorso a ogm».

Un regolamento definirà quali sono le aree destinate agli orti urbani e ai giardini condivisi e allo stesso tempo offrirà un quadro di riferimento e criteri comuni per l’assegnazione e la conduzione. La gestione sarà affidata per un periodo di tempo definito.

mercoledì 21 Febbraio 2018

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