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Il centro diurno cittadino per i diversamente abili potrebbe chiudere a fine mese

La Redazione
Gruppo Aias Teatro Terlizzi
La struttura di Viale Indipendenza è finora rimasta aperta grazie a successive proroghe, l'ultima delle quali scade il 28 febbraio 2018
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Il Centro diurno perncittadini diversamente disabili di Viale Indipendenza rischia di essere chiusondefinitivamente il prossimo 28 febbraio. Il servizio di assistenzanmateriale e fisica alle persone disabili è stato garantito finorangrazie a una serie di proroghe, l’ultima delle quali scade tuttavianalla fine del mese. Il futuro è dunque incerto per le famiglie chensi avvalgono ancora di questo importante servizio.

In attesa di sviluppi, gli utenti del Centro possono entro la prima metà di marzo presentare domanda su un’apposita piattaformanregionale per accedere ai “buoni di conciliazione” per lanfrequenza di altre strutture dedicate. n

“Sul destino del Centrondiurno, nel merito dunque, va detto che questa incertezza è ilnsintomo del disinteresse degli amministratori per fasce di cittadininin stato di bisogno ma con bassa ‘redditività’ elettorale e dunquenclientelare – interviene Pasquale Vitagliano di Città Civile – Giànnel 2012 e nel 2013 infatti il responsabile di settore relazionavanagli amministratori sulla stato del centro. In particolare, auspicavandi ‘attivare nuovamente la Comunità, ma con caratteristichensocio-riabilitative’. A questo scopo suggeriva, in prima battuta,n’l’orientamento strategico di costruire una rete integrata dedicatanalla disabilità (dai servizi domiciliari e territoriali a quellinsemiresidenziali e residenziali)’; quindi, di riappropriarsi deglinambienti nel frattempo concessi in comodato alla A.S.L. Venne purenpredisposto un progetto di massima per riattivare il funzionamentondella Comunità Socio Riabilitativa (conformemente al regolamentonregionale n. 4/2007)”.

“Prendiamo atto che inntutti questi anni l’Amministrazione è stata inerte e ha assistitonpassiva allo svuotamento di funzioni della struttura – osservanVitagliano –. Prova di questo è la progressiva diminuzione deglinutenti (nel 2012 erano 15 le persone con grave disabilità chenfrequentavano il centro, seguite da 2 educatori, 2 operatorinsocio-sanitari e da 4 volontari dell’associazione Aias), che sinsono spostati su altri territori, Corato principalmente. Eppurenricordo perfettamente quando la Casa Alloggio era un fiorenall’occhiello della nostra comunità, capace di essere un punto dinriferimento per i bisogni emergenti anche in altri territori e dindialogare con le altre istituzioni impegnate su questo delicatissimonterreno”, conclude l’esponente di Città Civile.

lunedì 19 Febbraio 2018

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