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I ragazzi del Polo Liceale a “Scuola di cittadinanza”

La Redazione
Scuola di cittadinanza
Gli studenti della III B dell'istituto terlizzese stanno seguendo il progetto di alternanza scuola-lavoro 2018-2020 organizzato in collaborazione con l'associazione culturale Festival per la Legalità Città Civile
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“Nonnli avete uccisi, le loro idee camminano sulle nostre gambe”naffermava Falcone. Questa frase ha ispirato il progetto di alternanzanscuola-lavoro 2018-2020 della classe III B (indirizzo economiconsociale) del Polo Liceale Fiore-Sylos di Terlizzi.

Ilnprogetto, chiamato “Scuola di cittadinanza”, è condotto inncollaborazione con l’associazione culturale “Festival per lanlegalità Città Civile” e avrà una durata triennale: l’obiettivonè quello di approfondire, attraverso fonti e testimonianze dirette,nle tematiche della lotta alle mafie.

Sinè appena concluso il primo modulo del progetto nel quale i ragazzinhanno avuto l’opportunità di conoscere il contesto storico nelnquale sono avvenute le vicende drammatiche legate alle mafie. “Dallonscenario nazionale siamo passati al contesto locale”, hannonraccontato i ragazzi, “ripercorrendo l’evento che coinvolse –n25 anni fa – Terlizzi il 7 maggio del 1993 con l’esplosionendell’autobomba all’ingresso del Municipio. Protagonista direttonfu il vigile urbano Nino De Sario che in quella mattina, impegnatonnella sua attività lavorativa quotidiana, si era avvicinato all’autonignaro del pericolo che sarebbe giunto di lì a poco. Con lo scopo dincomprendere il motivo per il quale l’auto fosse posizionata in quelnpunto, aprì la portiera sinistra dell’auto innescando il congegnondi tritolo. A quel punto fu scaraventato a dieci metri di distanzanriportando diverse lesioni e ustioni”.

“Abbiamonascoltato”, continuano i ragazzi, che nel corso del progetto vengononaccompagnati dai professori FrancescanBalsano e Angela Iannelli,n“altre testimonianze dirette di quel cruento episodio tramitenalcune lettere che allora furono inviate al vigile urbano da giovaninstudenti in segno di solidarietà. Ad esempio, Maria B. e MariangelanD., allora ragazze di scuola media, ed oggi mamme, invitate per unnconfronto diretto con noi studenti”.

Inragazzi hanno anche avuto la possibilità di incontrare ilngiornalista Stefano Boccardi, che seguì la cronaca di talenavvenimento, rischiando di essere arrestato per aver riferito unanvisione della vicenda differente da quella dichiarata daincarabinieri. Nell’incontronconclusivo c’è stata la partecipazione della referente provincialendi Libera,nche ha raccontato l’impegno concreto dell’associazione di DonnLuigi Ciotti nella lotto contro le mafie, in favore delle vittime enper il recupero del patrimonio confiscato alla criminalità.

Neinprossimi incontri si approfondiranno le figure storiche di PeppinonImpastato e di Danilo Dolci, definito il “Ghandi italiano”. Ilnprogetto prevede anche uscite esterne, come la partecipazione allanmanifestazione nazionale di Libera del prossimo 21 marzo a Foggiandedicata alle vittime innocenti di mafia. Infine sono previsti duenviaggi: uno a Cinisi presso la casa-museo di Peppino Impastato e anPartinico presso il centro-studi Danilo Dolci.

Ilnmomento centrale del progetto è la partecipazione attiva deglinstudenti al Festival della Legalità, direttamente impegnatinnell’organizzazione della prossima edizione che vedrà tra glinospiti Gherardo Colombo, Piercamillo Davigo e un convegnoninternazionale sulla figura di Danilo Dolci con la partnershipndell’Università inglese del Middlsex.

mercoledì 14 Febbraio 2018

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