Attualità

I sacchetti biodegradabili per frutta e verdura, quando indignazione non fa rima con ragione

Nicola Palmiotto
Le arance acquistate singolarmente
Proteste sui social e ipotesi di complotto, ma ci costeranno al massimo 12 euro in più all'anno
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Toccateci tutto ma non i sacchetti di plastica per imbustare frutta e verdura. Il 2018 è cominciato all’insegna dell’indignazione per la legge che impone che le buste leggere utilizzate per acquistare frutta, verdura, ma anche carne e salumi, siano biodegradabili e compostabili ma soprattutto che il loro costo sia pagato direttamente dai consumatori. La normativa è la conversione del decreto legge 91 del 2017 (Disposizioni urgenti per la crescita economica del mezzogiorno) che ottempera ad una direttiva della Ue datata 2015, che mira a ridurre l’inquinamento prodotto soprattutto dai sacchetti leggeri e ultraggeri, uno dei principali responsabili dell’inquinamento dei mari. Un fatto che però ha provocato l’insurrezione di massa sui social network, ormai diventato il terreno più fertile di tutte le rivoluzioni, soprattutto quelle più sgangherate.n

A finire nell’occhio del ciclone è stato naturalmente il costo dei sacchetti. In rete si sono diffuse campagne e meme che contestavano il provvedimento, tra cui alcune foto, (quella delle arance é diventata virale), che ritraggono ortaggi o frutti pesati ed acquistati singolarmente per evitare di doverli mettere nel famigerato sacchetto a pagamento.n

IL COSTO Ma quanto costa il sacchetto? Secondo l’osservatorio dell’associazione italiana delle bioplastiche e dei materiali biodegradabili e compostabili i costo diogni sacchetto potrebbe aggirarsi tra 1 e 3 centesimi. Gfk-Eurisko sostiene che nel 2017 le famiglie italiane abbiano fatto in media 139 volte la spesa con l’utilizzo di tre buste per volta, per un totale quindi di 417 sacchetti per famiglie. Quindi il conto è presto fatto: il costo dei sacchetti peserà sui bilanci famigliari per un totale compreso tra 4,17 e 12,51 euro all’anno. Una cifra ampiamente alla potata di tutti, considerato anche che quelli usati fino all’anno scorso non erano mica gratis, ma il loro costo era ripartito nel prezzo finito della merce al chilo. Dal meccanismo dei sacchetti biodegradabili non sfugge nemmeno il “furbetto” delle arance: infatti il sovrapprezzo per ogni sacchetto è sommato automaticamente ogni volta che la cassa registra l’acquisto di frutta o verdura. Quindi prezzando quattro arance singole si pagano quattro sacchetti, a meno che non si chieda lo storno in cassa (ammesso che lo facciano).n

BUSTE DA CASA Difficile anche ricorrere, come in tanti hanno suggerito di fare, alle buste portate da casa. Per una questione di garanzia del rispetto degli standard igienico sanitari si potrebbe ovviare, come ha affermato il Ministero della salute, soltanto utilizzando sacchetti monouso e idonei per alimenti. Che tradotto significa andarseli ad acquistare comunque, un gioco (ammesso che ci sia un risparmio) che non vale la candela.n

RENZI E CO. Sotto la voce bufala va anche annoverata la notizia che si è sparsa a macchia d’olio attraverso i servizi di messaggistica istantanea, corredata dall’icastica chiosa “falla girare” (tanto cara agli amanti del genere), secondo la quale il provvedimento sarebbe stato varato per fare un favore ad un’azienda la cui titolare è vicina all’ex premier Renzi. Si è scoperto che l’azienda in questione (la Novamont) è soltanto una delle 150 aziende che in Italia producono materiale per sacchetti biodegradabili. Inoltre non produrrebbe i sacchetti ma il materiale di cui sono composti.n

I DUBBI Ci sono però, è inutile negarlo, alcuni dubbi. Il primo nasce proprio dalla stessa veemenza della polemica e da come è stata percepita dai cittadini, i quali per sottrarsi al “complotto dei sacchetti” potrebbero preferire la merce già imballata, quindi potenzialmente inquinante. Il secondo è nella targhetta adesiva che si attacca sulla busta biodegradabile, che renderebbe non compostabile la stessa a meno di ritagliare l’etichetta.n

Al netto di tutte le teorie e dei dubbi c’è il fatto che un sacchetto compostabile a 0,03 centesimi non ci cambierà la vita, anzi forse potrebbe contribuire a migliorare un pochino il mondo in cui viviamo. Con buona pace degli indignati seriali.n

martedì 9 Gennaio 2018

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