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L'”Amleto” di Sinisi tende la mano a Felice

La Redazione
amleto
Il regista e attore metterà in scena al Mat uno spettacolo il cui incasso sarà devoluto interamente al bimbo terlizzese affetto da epidermolisi bollosa distrofica recessiva
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L’“Amleto”ndi Michele Sinisi tende la mano a Felice Guastamacchia, il piccolonterlizzese affetto da epidermolisi bollosa distrofica recessiva, chen– è notizia di ieri – presto volerà negli Stati Uniti anMinneapolis per sottoporsi al trapianto di midollo osseo.

Lonspettacolo, i cui incassi andranno a favore della onlus Help4Kids,nandrà in scena sabato sera alle 21 presso il Mat Laboratorio urbano,norganizzato dal CollettivonZebù,nin collaborazione con Help4Felice.

“Amletonsi trova in una stanza e vive in completa solitudine la sua storia. Infatti, i personaggi, sono caduti davanti ai propri occhi e malgradonil suo volere e i suoi desideri deve confrontarsi con questi enprendere delle decisioni – si legge in una nota di regia –. Lantragedia sta nel fatto che deve comunque risolvere la sua storia dansolo, deve stare lì a parlare con personaggi assenti. Polonio, RenClaudio, Ofelia, Laerte, la madre Gertrude, l’attore dellancompagnia girovaga, non ci sono o forse non sono arrivati. Solo lensedie gli fanno compagnia. L’unica presenza reale è il fantasmandel padre che in quanto tale lo metterà al corrente di ciò chenveramente è successo. La storia è quella che tutti noi conosciamo enil testo scespiriano è smontato e reintrodotto sulla scenanattraverso un soliloquio che vuole rendere in modo chiaro lonsvolgersi della storia sino alla morte. Le sedie vuote saranno lenuniche testimoni della sua esperienza. È possibile aggiungere ancoranqualcosa ad un opera che è mito-teatrale? Ho cercato di avvicinarmina più riprese al suo nucleo drammatico attraverso vari laboratori manpuntualmente mi confrontavo con l’ossessiva e malinconica qualitàndella lingua scespiriana. Scoprivo di essermi avvicinato ad unnmistero senza riuscire a svelarlo del tutto. Una tragedia che sfuggenall’analisi o che accetta tutte le analisi mentre racconta di unnuomo che non accetta nulla. Rimane il mistero di un essere umanonchiuso nella stanza dei ricordi e delle immagini che più l’assillanone da cui non vede l’ora di liberarsi. L’intensità favolosa dellensue utopie che non riesce a sostenere”.

Lonspettacolo, di e con MichelenSinisi, è prodotto da ElsinornCentro di Produzione Teatrale/Progetto Farsa, con costumi di Luigi Spezzacatene.

giovedì 7 Dicembre 2017

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