Il caso

L’anno accademico dell’Università della Terza Età stenta a partire: «Ci negano la sede»

La Redazione
università della terza età
Programmata per il 4 novembre, l'inaugurazione delle lezioni è stata rinviata a data da destinarsi. Il motivo, afferma la presidente dell'Ute Piemontese, è l'inaspettato diniego della consueta sede di Via Nicola Quercia
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L’AnnonAccademico 2017-2018 dell’Università della Terza Età terlizzesenstenta a partire. Il motivo è la difficoltà dell’associazionenculturale a trovare una sede stabile per le proprie attività. Landirigenza del II Circolo Didattico locale, San Giovanni Bosco, haninfatti negato – dichiara a TerlizziLive la presidentendell’Università della Terza Età – la disponibilità delle aulendella scuola dell’infanzia di Via Nicola Quercia, a differenza deglinscorsi anni. E così la data di partenza prefissata, il 4 novembre, ènslittata a data da destinarsi.

“Innonni sono stati gentilmente messi alla porta – afferma, con ironia, GiuseppinanPiemontese –. All’Università della Terza Età di Terlizzi vienennegata la sede in maniera incomprensibile, a discapito di una interanfascia di popolazione, quella anziana, che nella radicatanassociazione culturale trova motivo di apprendimento, svago ensocializzazione. Non ci si è preoccupati neanche della enorme enimportante valenza culturale e pedagogica nei confronti degli alunni,nla nostra futura generazione. Il dirigente, dottor Giuseppe Monopoli, enil Consiglio d’Istituto della Scuola Elementare San Giovanni Bosco non hanno tenuto conto neanche di ciò. Era, per loro, un fiorenall’occhiello, ma è stata gentilmente messa alla porta”.

“Tuttonera pronto per iniziare il nuovo anno”, scrive in una letteranaperta la Presidente dell’Ute: “i corsisti sulla linea dinpartenza, i docenti per svolgere le loro lezioni, il pianondell’offerta formativa più che mai ricco, la data per lanmanifestazione di apertura, il manifesto dell’inaugurazione, lantarga per l’intitolazione, l’illustre relatore per la prolusione,ngli inviti per i gentili ospiti, l’omaggio del Coro Ute, landirigenza e l’intero staff”.

Manla meticolosa organizzazione è stata vana: “Come un fulmine a cielnsereno la Scuola dell’Infanzia “Nicola Quercia”, sede storicandell’Ute, con una fredda e laconica e-mail, comunica di non esserenpronta ad accogliere la nostra richiesta di ospitalità”, continuanla lettera. La comunicazione ha suscitato nell’ambito dell’Uten“sgomento, perché nulla lasciava presagire un rifiuto così nettonda parte del Consiglio di Circolo, con cui abbiamo chiesto ednottenuto un confronto per conoscere meglio le motivazioni. In nessunnconto sono state tenute le assicurazioni dell’Ute che nulla avrebbenostacolato il regolare svolgimento delle attività didattiche, e chenmassima cura si sarebbe riservata al pieno rispetto di tutte le normenigienico-sanitarie che una Scuola deve seguire”, argomentanGiuseppina Piemontese.

“Sembrava ci fossero buone ragioni pernritenere che la Scuola dell’Infanzia considerasse un valorenaggiunto il poter condividere con la Scuola degli adulti oltre aglinspazi, anche percorsi didattico-formativi, più volte proposti, eninvece non è così. Non c’è spazio per gli adulti dell’Utennella scuola dei bimbi”, prende atto, amaramente, la presidentendell’Università della Terza Età.

sabato 18 Novembre 2017

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