«Esattamente una settimana fa siamo rientrati da un soggiorno a Londra durato un mese». Il racconto del viaggio lo fa a TerlizziLive.it Davide Di Ceglie, rappresentante d’istituto dell’itet “Salvemini” di Molfetta, uno dei quattro terlizzesi protagonisti di questa esperienza all’estero, insieme a Davide Santeramo, Federica Marella e Arianna Malerba.
A partire sono stati 18 studenti della scuola, al fine di prepararsi al meglio per l’esame Ielts che si terrà il 16 settembre prossimo a Bari, con lo scopo di far loro acquisire la certificazione di livello B2.
«Un’esperienza che ci ha consentito di incrementare notevolmente le nostre competenze linguistiche, di guardare cosa c’è oltre i confini di Terlizzi, della Puglia, dell’Italia», dice il giovane Davide col senno di poi, in giornate in cui ciò che ci accade intorno rende difficile aprirsi al mondo esterno. Infatti, «nel periodo in cui gli attentati a Londra si facevano più insistenti ci siamo trovati davanti a una decisione: realizziamo il nostro sogno o no? Partiamo o rimaniamo qui?
A quel punto la voglia di conoscere, la nostra voglia di vivere una città fuori da ogni canone italiano, è stata più forte della paura che può infliggere il terrorismo.
Da quel viaggio non siamo tornati sicuramente con un bagaglio personale vuoto; abbiamo vissuto di tutto, ogni singola esperienza, ogni singola emozione ha contribuito a riempirlo».
I docenti accompagnatori sono stati Lucia Nalieri, Maria Leone, Rossella Andriani e Francesco Del Vescovo. Anche con loro, oltre che con tutti gli altri partecipanti, «si è creata una bella amicizia – ci spiega Davide -. La professoressa Nalieri, con le sue competenze in ambito letterario e storico si è dimostrata una guida eccellente, essenziale in tutte le visite nei musei; allo stesso modo la professoressa Andriani, con le sue conoscenze in ambito informatico e tecnologico, ci ha fatto comprendere diversi aspetti a noi sconosciuti durante la visita al museo della scienza; mentre i professori Del Vescovo e Leone hanno corretto qualsiasi nostra mancanza o errore nella lingua inglese.
Si sono dimostrati così professionali da riuscire a risolvere qualsiasi inconveniente o incomprensione, facendoci vivere un’esperienza bellissima», che sicuramente i ragazzi porteranno nel cuore per sempre.
«E forse è proprio vero – conclude Davide -, non si è più gli stessi quando si torna da un viaggio».