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L’Istituto Volta-de Gemmis ricorda le violenze contro le donne

La Redazione
L'Istituto Volta-de Gemmis ricorda le violenze contro le donne
Venerdì l'autrice Patrizia Rossini a Terlizzi
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Aula magna dell’Istituto Volta-de Gemmis, sede di Terlizzi. Attenzione altissima. Una tematica vera, reale, amara. Con una donna, l'autrice di un libro – “Punto e a capo… in nome dell’amore” – che apre il cuore e la mente: Patrizia Rossini. Una di quelle Donne in cui, oltre alle caratteristiche positive naturali, si aggiungono competenze, capacità comunicative e profondità nel sentire.

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L’incontro rientra in un percorso formativo che vede i ragazzi coinvolti in attività di catalogazione e condivisione dei testi presenti nella biblioteca scolastica. La sua realizzazione – nell’ottica di un sempre maggiore interesse alla lettura – è stata possibile grazie alla disponibilità dei Presidi del Libro, nella persona della responsabile Rosaria Rigotti, venerdì in occasione della giornata di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne.
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nNell'aria si tastava la voglia dei ragazzi e delle ragazze di capire, approfondire, sensibilizzare. Anche la delegazione di ragazzi della Scuola secondaria di primo grado Gesmundo-Moro-Fiore era fortemente coinvolta dalla tematica.

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Nel mese precedente l’incontro si è cercato di dare agli episodi della vita di Nina, protagonista del libro, i nomi veri. Abuso. Violenza. Possesso. Aborto. Stupro. Sulle immagini dei luoghi che hanno accompagnato il percorso di Nina, risuonavano alcune frasi toccanti, tratte dal libro, a dare all’autrice un’eco di quanto la lettura di questa storia fosse entrata nei cuori dei ragazzi. Parole amare. Indicative di una certa realtà -quella femminile- cruda. 
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nGli organizzatori hanno voluto inoltre dare un colore alla vita di Nina. Non quel rosa stucchevole, come certi media e tanta moda vogliono che la realtà di una donna sia. Ma un rosso intenso. Di imbarazzo. Di vergogna. Di dolore. E persino di sangue.
Ci chiediamo e continueremo a chiederci – commentano – come e se queste sfumature di colore impronteranno le nostre vite di donne. Vite che, però, preferiamo pensare bianche. Come la pagina bianca che Nina incomincia a riscrivere. Sul bianco saremo noi a dipingere. Con tessere colorate. Probabilmente né rosse, né rosa. Ogni volta diverse. Ma sempre e solo nostre. Nessuno oserà, se non con il nostro consapevole permesso, apporre tessere non gradite».
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nCon questo patto implicitamente stipulato con Nina, gli studenti e le studentesse partecipanti all’incontro hanno voluto salutare e ringraziare l’autrice auspicando ulteriori momenti di approfondimento e sensibilizzazione su temi forti come questo.

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martedì 29 Novembre 2016

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