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La “chiamata alle armi” dei medici: «Il progetto sull’ospedale unico va trasformato in realtà»

La Redazione
spaccavento
«Abbiamo bisogno dell'aiuto di tutte le persone libere e di buona volontà - è l'appello -. Chi ha qualcosa da dire o vuol dare il suo contributo, si faccia avanti»
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Dopo i forti segnali di apertura del presidente Emiliano, continua senza sosta la battaglia per trasformare il piano di riordino ospedaliero in una occasione di miglioramento e non in una condanna.

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Nella nota che di seguito riportiamo integralmente, i medici – principali promotori dell’idea dell’ospedale unico di primo livello – lanciano a tutti una “chiamata alle armi”: «abbiamo bisogno dell'aiuto di tutte le persone libere e di buona volontà. Chi ha qualcosa da dire o vuol dare il suo contributo, si faccia avanti».

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La nota integrale dei medici

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«La prima parte della battaglia è vinta. A Ruvo, l’11 ottobre 2016. Continuano tuttavia incomprensibilmente discussioni inutilmente dietrologiche, campanilismi davvero fuori luogo e tempo, o ipotesi francamente velleitarie, anche se non assurde, come quella del "nuovo ospedale" che "sarebbe meglio" anziché puntare su uno dei tre ospedali esistenti e potenziarlo/ampliarlo eccetera eccetera.

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Ipotesi che non ci dispiace affatto: anzi! Ma che non è sul piatto. Semplicemente. Se la Regione dovesse cambiare orientamento la faremo nostra un minuto dopo – anche meno. Ma qui ed ora la Regione ha detto no. Niente ospedale nuovo. Speriamo sia finalmente chiaro a tutti.

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Senza contare che un nuovo ospedale, casomai anche venisse approvato (e ripetiamolo: al momento non è minimamente nei piani regionali) richiederebbe anni e anni per essere realizzato ed entrare in funzione.

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Nel frattempo tutti i tre ospedali chiuderebbero e saremmo in pieno deserto sanitario. Come si può, davvero, in scienza e coscienza, volere qualcosa del genere?

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La situazione sul campo era ed è ben diversa. Il Piano di Riordino sanitario della Regione penalizzava ulteriormente il nostro territorio, già in netta inferiorità rispetto a territori vicini similari. Abbiamo reagito ed evitato la chiusura e il depotenziamento – già decise – dei nostri ospedali.

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Al contrario, abbiamo ottenuto un netto potenziamento dell'offerta sanitaria con la creazione di un ospedale unico, cioè completo, autosufficiente, che raccoglie in uno dei tre plessi esistenti (a scelta della Regione) tutte le nostre eccellenze. Più la rianimazione, che non abbiamo mai avuto.

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Cioè qualcosa di molto, molto meglio di quello che abbiamo ora, anche sommando i tre ospedali. Grazie all’accorpamento, alla semplificazione logistica e al completamento dell’offerta sanitaria on site.

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Abbiamo trasformato un rischio in opportunità per tutti. Semplicemente. Come si fa a non vederlo? Non ci aspettiamo che qualcuno ci dica "grazie". Ma almeno che si capiscano le cose come stanno, realmente, senza voli di fantasia e fughe verso il nulla.

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L'incontro di Ruvo col Governatore Emiliano ha sancito questa conquista (perché tale è, passare, anziché alla desertificazione sanitaria, a un livello superiore di qualità ospedaliera nel distretto) anche con una firma, per quanto simbolica, decisiva.

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Un inizio estremamente interessante. Che non esclude affatto sviluppi futuri ma intanto evita che ci manchi il terreno sotto i piedi, ed anzi costruisce subito, in tempi brevi, e senza interruzioni di sorta, una Sanità finalmente degna di questo nome.

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Questo è quanto abbiamo ottenuto ad oggi. Partendo dalla strage immane del 12 luglio, dal sogno di un medico che si è trovato al centro dell’inferno dei soccorsi e che ha chiesto al Governatore, con una lettera-gioiello, di essere messo in condizione di lavorare al meglio; e con l’aiuto di amici e cittadini che ne hanno condiviso e ne condividono la visione e lo sforzo.

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Io sto con Felice è un sogno che si è realizzato, anche trionfalmente. Ora bisogna passare alla seconda fase, che potremmo chiamare “Io Sto Con Una Sanità Migliore Per Tutti”. Ora si può portare a termine l'apertura del Governatore o passare il tempo a fare i Tafazzi autodistruttivi.

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Noi, sapete bene cosa abbiamo scelto. Da ora in poi, perciò, stop alle discussioni sul passato, inutili o controproducenti vista la vittoria già ottenuta. Ora guardiamo al futuro e puntiamo a vincere la seconda parte della stessa battaglia: trasformare le promesse in realtà.

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Abbiamo bisogno dell'aiuto di tutte le persone libere e di buona volontà. Chi ha qualcosa da dire o vuol dare il suo contributo, si faccia avanti:ospedaleunicoprimolivello@gmail.com. La politica comunemente intesa non c'entra nulla col nostro Progetto. Né partiti di nessun genere, colore e schieramento. Né candidature di alcun genere in alcuna delle Città interessate.

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Finiamola di spargere veleno (per ignoranza, sospetto, invidia o cupio dissolvi) e guardiamo ai fatti, una volta tanto trasparenti. Qui siamo tutti Cittadini che si organizzano per difendere il proprio Diritto alla Salute. Punto.

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Non stiamo con o contro nessun partito e sia chiaro che difenderemo ad oltranza, con le unghie e coi denti, questa "laicità" apartitica, questa neutralità che è l'unico modo per salvaguardare l'interesse generale. Si chiamano "partiti" perché fanno, più o meno legittimamente, gli interessi di una "parte". Noi curiamo l'interesse dell'intera società.

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Di conseguenza chi entra in questo gruppo, specie se in posizioni direttive, dichiara di non essere candidato a nulla e rinuncia ad esserlo in futuro. Ove mai cambiasse idea, dovrà allontanarsi (o sarà allontanato/a) dal gruppo, che come tale non sosterrà alcun candidato in alcuna competizione.

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Tutto chiaro? Bene. Ora vedi che puoi e vuoi fare per il tuo diritto alla Salute e faccelo sapere. Ti aspettiamo».

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mercoledì 19 Ottobre 2016

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